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La voce nella nostra mente: amica o nemica?
Possiamo controllare il nostro pensiero? Trasformare quelle conversazioni da nemiche a migliori amiche?
Ti è mai capitato di vedere una persona che parlava con se stessa, ad alta voce?
Il matto che parla da solo.
Quello che viene giudicato per esprimere i suoi pensieri ad alta voce. Etichettato come “quello strano” dalla maggioranza della società, quando in realtà sta semplicemente mostrando ciò che succede nella testa di tutti noi.
Sì perché pensaci un attimo, all’interno della nostra mente abbiamo una continua discussione con noi stessi. Una voce che giudica, che analizza, che struttura ragionamenti più o meno complessi su tutto ciò che ci accade durante la giornata, le settimane, gli anni.
Queste conversazioni, che non sono altro che i nostri pensieri, possono essere estremamente positive, ma nella maggioranza dei casi, portano ad un accumulo di negatività che condiziona il nostro stato d’animo.
I momenti in cui siamo soli - in cui la nostra mente dedica il 100% dell’attenzione a situazioni passate, ad aspettative future, dimenticando di vivere il presente - se non gestiti ed utilizzati per la crescita personale, possono portarci in un loop di negatività che porta ad ansie, paure, incertezze, insoddisfazioni, dolori.
Portano a mettere in discussione la nostra vita, a credere di non essere all’altezza, di non aver fatto abbastanza o di non essere in grado di raggiungere i nostri obiettivi futuri.
Prima di procedere, è fondamentale capire di quale voce interna sto parlando. Per farlo mi piacerebbe che tu ripetessi nella tua mente “sei più forte di quello che pensi”.
Fallo adesso, per favore.
“Sei più forte di quello che pensi”
La senti? Quella voce che rimbomba nella tua mente? È di lei che sto parlando.
La stessa voce che ogni giorno ti parla, anche quando non te ne rendi conto.
Quella che commenta ogni cosa.
Quella che giudica, che critica, che elogia. Quella che crea la storia della tua vita.
È sempre con te, dalla mattina alla sera. Sempre.
Ti conosce meglio di chiunque altro. A volte è la tua migliore amica, molto più spesso la peggior nemica.
La qualità della tua vita dipende dalla qualità delle conversazioni che hai con te stesso
La potenza del dialogo interno: trasforma la voce interiore in uno strumento di crescita
Nelle ultime due settimane sono stato sommerso da pensieri negativi. Lottavo con la mia mente per liberarmi dal loop di negatività che il dialogo interno portava nelle mie giornate.
Una relazione con una persona che credevo potesse far parte della mia vita è giunta al termine.
Mi ritrovavo da solo, con la mia musica, a riflettere sul passato con questa persona, ad analizzare il futuro senza questa persona.
È incredibilmente potente, incredibilmente assillante, incredibilmente influente.
Non mi sono dato pace, la mia mente giudicava le mie scelte, criticava i miei comportamenti, creava delle storie negative in merito alla mia persona e alla persona che ho perso.
Il nostro cervello è come un muscolo, se continuiamo a stimolare pensieri negativi, questi prendono forza, diventano più grandi e più influenti.
Fino ad arrivare a rimuovere completamente i pensieri positivi, perché perdono di importanza. Non riusciamo a vedere oltre le difficoltà, oltre il dolore, oltre la negatività.
Tutte quelle conversazioni che abbiamo con noi stessi, possono essere controllate.
Possono essere gestite, per riuscire a trasformare una giornata negativa, influenzata dal nostro pensiero, in una giornata positiva, fondamentale per affrontare la situazione in modo costruttivo.
Due tipi di dialogo interno: distruttivo o costruttivo
Proviamo a vedere da un’altra prospettiva le conversazioni che abbiamo con noi stessi, i nostri pensieri.
Immagina che la voce presente nella tua mente derivi da due persone diverse: il tuo peggior nemico (dialogo distruttivo) e il tuo migliore amico (dialogo costruttivo).
I dialoghi distruttivi sono un loop negativo che fa rivivere in modo ossessivo il passato, ciò che pensiamo di aver sbagliato, ciò che percepiamo come fallimenti o preoccupazioni future.
I dialoghi costruttivi sono motivanti, propositivi a trovare soluzioni e a ricordarci il nostro valore.
Distruttivo: “Ho sbagliato tutto, ho rovinato tutto”
Costruttivo: “Cosa hai sbagliato? Come puoi migliorare?”
Distruttivo: “Non troverò mai una persona che mi faccia star bene”
Costruttivo: “Il fatto che una persona ti abbia ferito non significa che tutti lo faranno”
Distruttivo: “Oddio, ora cosa succederà?”
Costruttivo: “Cosa puoi fare per migliorare la situazione?”
Distruttivo: “Non riuscirò a superare questa difficoltà”
Costruttivo: “Hai già superato molte difficoltà, ce la farai ancora una volta”
Puoi controllare attivamente le conversazioni che hai nella tua testa e passare da un dialogo distruttivo ad un dialogo costruttivo.
È difficile e sarà impossibile eliminare del tutto i momenti in cui riflettiamo su aspetti negativi, saranno sempre parte di noi, siamo umani ed è del tutto normale.
Possiamo però rendere, poco alla volta, le conversazioni con il nostro migliore amico più frequenti.
Possiamo, piano piano, alternare tra distruttivo e costruttivo, rendendoci conto di essere gli unici a poter controllare quel pensiero. Perché siamo noi che parliamo con noi stessi.
Dobbiamo solo decidere se essere un amico o un nemico.
Strumenti che utilizzo per passare da una conversazione distruttiva ad una costruttiva
1. Limitare le emozioni
La prossima volta che ti senti sommerso da una situazione negativa, prova a parlare a te stesso in terza persona o come se stessi dando dei consigli ad un amico.
Spesso la nostra mente trova più facilità a comunicare con una persona esterna perché vengono meno le emozioni, il nostro pensiero è meno influenzato dalle situazioni passate, dalle paure, dalle ansie, dalle gioie, dal giudizio.
Utilizzare la terza persona aiuta a ridurre l’impatto emotivo e permette di riflettere con più lucidità. Vengono attivate la aree del cervello responsabili della razionalità e della pianificazione, riducendo l’attività delle aree responsabili delle emozioni negative.
“Non ce la faccio, non riesco ad andare avanti” può diventare “hai già superato sfide simili ed anche peggiori, ce la farai ancora una volta”
2. Ricercare la situazione nel passato o proiettarla nel futuro
Nel momento in cui pensi di non farcela, prova a ricercare attivamente una situazione peggiore che hai avuto in passato.
Prova attivamente a dirti “se ho superato quella sfida, posso sicuramente superare questa.”
Prova a proiettare la stessa situazione nel futuro, tra 5 anni, 10 anni. Prova a chiederti cosa penserai della stessa situazione nel futuro. Se oggi sei preoccupato prova dirti “Tra 5 anni ripenserò a questo momento con il sorriso, sarà solo un ricordo lontano”
Questo ti ricorda che i problemi sono temporanei, che le situazioni negative vanno e vengono e che tornerai a sorridere, come hai sempre fatto.
3. Visualizzare le sfide e i risultati degli ultimi anni
Quando ci troviamo in quel loop negativo la nostra autostima viene attaccata dalle emozioni. Da quel “peggior nemico” che insiste a farci sentire inferiori a ciò che siamo davvero. Vuole convincerci di non essere all’altezza della situazione, mette in luce quello che lui crede essere un fallimento.
Ma davvero possiamo dimenticare tutto ciò che abbiamo affrontato nella vita? Davvero possiamo sminuire la persona che ha sempre provato a rialzarsi, a superare tutte le difficoltà e che nonostante tutto ha una voglia matta di godersi la vita?
Torna indietro di qualche anno, pensa alle sfide superate, agli insegnamenti ottenuti, a ciò che sei oggi.
Dimentichiamo troppo spesso di fermarci ad apprezzare il nostro percorso.
Dimentichiamo troppo spesso di essere incredibilmente forti, incredibilmente speciali.
La prossima volta ricorda a te stesso quanto vali.
“Sei più forte di quello che pensi”
4. Ritrovare lucidità mentale
I pensieri negativi sono alimentati anche dalla sensazione di non fare abbastanza.
Non vediamo risultati, la situazione non cambia da troppo tempo e questo ci porta ad ampliare le sensazioni negative. La rabbia cresce, l’ansia diventa insistente, le preouccapazioni diventano assillanti
È fondamentale, dopo essersi presi il tempo per godere dei momenti negativi, cercare di trovare una lucidità mentale per poter affrontare la situazione.
“Che obiettivo hai?”
“Quali benefici porterebbe il raggiungimento dei tuoi obiettivi?”
“Che cosa puoi migliorare nella tua persona per raggiungere i tuoi obiettivi?”
“Cosa puoi fare domani per avvicinarti ai tuoi obiettivi?”
Un consiglio da amico, scrivi.
Prendi il tuo computer, il tuo telefono, un foglio di carta.
Scrivere alimenta i pensieri e nel momento in cui li trascrivi, questi prendono una forma diversa, più concreta, più visibile.
Scrivere permette di riflettere, di sviluppare e alimentare la lucidità mentale. Anche questo permette di staccarsi dal lato emozionale. Perché il pensiero non è più nella tua mente, annebbiato dalle emozioni, ma è scritto da qualche parte.
Quindi scrivi, dai una risposta alle 4 domande che inserisco nuovamente qui sotto, concentrati su ciò che puoi fare tu, senza essere condizionato da situazioni esterne.
Fidati della forza che puoi trovare nel piccolo miglioramento. Credi in te stesso e prendi il volo che meriti.
“Che obiettivo hai?”
“Quali benefici porterebbe il raggiungimento dei tuoi obiettivi?”
“Che cosa puoi migliorare nella tua persona per raggiungere i tuoi obiettivi?”
“Cosa puoi fare domani per avvicinarti ai tuoi obiettivi?”
extra
Una di queste sere, prima di dormire, mi sono posto una domanda:
“Sei in grado di pensare, senza parlare con te stesso?”
Ho provato a spegnere la voce nella mia testa, mi sono reso conto che era più difficile di quanto pensassi. Gestirla controllando attivamente quanto viene detto nella mia mente è un conto, ma cosa succede se la spengo?
Ho voluto creare un momento di silenzio mentale, per spegnere la voce per qualche secondo, lo trovi qui sotto :)
Grazie, Diego
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